Qual è però la taglia di contatore corretta per la propria abitazione? La risposta a questa domanda deriva da una formula matematica e vi verrà data, ovviamente, dal progettista incaricato al dimensionamento delle opere elettriche.
Il concetto alla base del dimensionamento del contatore è il fattore di contemporaneità. Questo fattore, espresso in percentuale, esprime la probabilità che determinate utenze elettriche vengano accese nello stesso momento. Se fosse 100% vorrebbe dire che sarebbe estremamente probabile che tutte le utenze elettriche della casa siano accese contemporaneamente, cosa che chiaramente non avviene mai in una normale residenza.
La normativa applica ad ogni apparecchio (illuminazione, cucina, riscaldamento, acqua calda, forza motrice) un determinato fattore di contemporaneità. Moltiplicando le potenze con i relativi fattori e, infine, sommandoli, otteniamo la potenza totale necessaria.
Sembra complesso ma in realtà, una volta che si conoscono le potenze degli elettrodomestici, è un calcolo molto rapido da effettuare. In fase preliminare possiamo cautelativamente dire che la potenza del contatore deve essere il 70% della potenza totale richiesta.
Buongiorno ing. Mirco. Vorrei installare un impianto fotovoltaico per 1 bilocale di 55m2 più 5 monolocali di 33 m2 ciascuno, adibiti a casa vacanze, il cui consumo medio annuo è di 2300kw annuì ciascuno, consumati per lo più in fascia serale arrivando a tale orario i miei ospiti. Ho una superficie tetto utilizzabile di 72 m2 e vorrei avere un solo contatore in trifase con batteria di accumulo. Oggi ogni appartamento ha il 3kw e ogni app.to ha piano induzione e climatizzatori portatili…. Il riscaldamento è a metano e vorrei un impianto che sia in grado di sostenere la pompa di calore per l’inverno. Non vorrei però modificare tutti gli impianti elettrici e tutti i fili se possibile.. sarebbe troppo oneroso, valuterei al limite due fotovoltaico da 6kw in luogo di uno da 15/20kw. Cosa mi consiglia? Quali accertamenti posso fare preventivamente? Dalla richiesta al gestore se mi da i 15/20 kw, alla superficie tetto impegnata, ecc. nessuno mi da info certe. Grazie. Sergio. 3207218919
Buongiorno sig. Licini, la ringraziamo del suo interesse. Per valutare un caso specifico come il suo la invitiamo ad inviare una richiesta alla nostra mail info@easytechsolution.it, i nostri tecnici provvederanno a contattarla per darle tutte le spiegazioni del caso.
Salve. Ho appena finito di parlare col mio distributore. Anche io volevo passare in trifase con 6kw ma praticamente la cosa è impossibile. Mi ha assicurato (come diceva il mio elettricista) che con un trifase da 6kw, ogni fase che loro installano sarà dimensionata per 2kw, in barba alla fantomatica norma CEI secondo cui “lo squilibrio può arrivare fino a 6kw prima che ti stacchino la corrente” e a cui quasi tutti che consigliano il passaggio a trifase fanno riferimento. Ora come faccio io utente domestico a distribuire i carichi se ogni fase al massimo è di 2kw e gli elettrodomestici in Italia sono tutti monofase? Penso al forno elettrico della cucina, alla lavastoviglie, l’asciugatrice ecc.ecc. un forno pirolitico può assorbire anche 3kW.. come faccio ad attaccarlo su un sistema trifase se ha una sola fase e ogni fase non può assorbire più di 2kw? Cioè praticamente per avere una casa elettrica “normale” nel 2022 servirebbero trifase da almeno 10KW e non tanto perché si ha necessità di 10KW di picco, ma perché altrimenti non puoi attaccare elettrodomestici sulle varie fasi. A sto punto conviene restare col monofase che sia da 6 o da 10
Buongiorno sig. Luigi,
la quota massima di energia prelevabile su singola fase (in un contatore trifase) può essere diversa in base al tipo di contatore che le viene fornito dal gestore.
I contatori di ultima generazione garantiscono il pieno utilizzo della potenza contrattuale (nel suo caso 6 kW) operando una somma delle potenze erogate su singola fase; idealmente il cliente può prelevare 6 kW su singola fase, senza problemi.
Diverso è il discorso se ad essere sottodimensionati sono i cavi che portano l’energia dal contatore verso l’edificio, in quel caso andranno predisposte nuove linee di alimentazione con sezione adeguata per trasportare la potenza massima richiesta.
Per un impianto di riscaldamento con pompa di calore + fotovoltaico 8 kw + 15 kw di accumulo e riscaldamento a pavimento quanti kw di trifase servono e qual’e’ il costo fisso annuo?
Grazie
La risposta dipende dalla taglia della macchina in pompa di calore che è dimensionata in base alla grandezza dell’appartamento/edificio.
Solitamente un contatore trifase da 6 kW è sufficiente per gestire un’edificio fino a circa 150 mq.
Di seguito indico le quote indicative (per delle risposte più esaustive si può rivolgere a qualsiasi operatore di mercato).
Quota fissa: potenza impegnata oltre 6 kW e fino a 10 kW = 5,09 euro all’anno;
Quota potenza: si paga in euro/kW/mese ed è quindi proporzionale alla potenza impegnata (30,8 euro/kW/anno per potenze impegnate superiori a 6 kW e inferiori o uguali a 10 kW)